L’estate 2016 sarà ricordata anche per le continue previsioni che aprono le porte verso il futuro: vi è infatti grande attenzione rivolta ai sistemi di accumulo di energia. Si tratta di un settore che si concentra sulle batterie che permettono di immagazzinare l’energia prodotta da fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico. A livello mondiale questa tecnologia ha preso il via grazie al fondatore di Tesla, Elon Musk, che presentò al mondo le proprie batterie PowerWall e PowerPack. Come potrai immaginare fino a qualche mese fa i prototipi erano considerati costosissimi, ma uno dei massimi limiti è legato alla totale mancanza di possibilità di sfruttare questi impianti durante la notte. Va detto però che con il passare del tempo i prezzi sono scesi in modo drastico.
Il “crollo” favorevole dei prezzi
Sia chiaro, qui non si vuole certo promettere di cambiare il volto del pianeta, ma si vuole puntare a fornire energia ovunque, compresi i villaggi remoti africani che non sono raggiungibili dalle reti convenzionali. Il prezzo per ora è un argomento che sta già regalando non poche soddisfazioni: secondo uno studio globale effettuato da McKinsey e dal partner italiano Paolo D’Aprile è emerso che nei prossimi 4 anni i prezzi per kilowattora si dimezzeranno passando da 350 a 200 dollari. E se prendiamo come obiettivo il 2025 si può arrivare a toccare 160 dollari; un risultato ottimo se pensiamo che nel 2010 si partiva da circa 1000 dollari per kilowattora. E il giro di affari che può sviluppare è davvero incredibile: solo negli Stati Uniti si ipotizza infatti un giro d’affari pari a 2,5 miliardi di dollari entro il 2020, praticamente una cifra che è sei volte più altra rispetto a quella ottenuta nel 2015.
Un’altra importante analisi che conferma il boom a livello mondiale spiega che la possibilità di accumulo passerà entro il 2040 da circa 400 MWh dei giorni nostri fino a 760 GWh, registrando un aumento che è aumentato di 1900 volte. A rendere possibile questo traguardo sarà la sempre più incalzante diffusione di veicoli elettrici, capeggiati dalla casa Tesla, che permetterà di arrivare a un importante calo dei costi per le batterie al litio. E’ facile quindi credere che in 25 anni il mercato dell’accumulo energia arriverà ad un giro d’affari di 250 miliardi di dollari. Annuali ovviamente!
Il vantaggio quindi non è nell’immediato?
E invece sì: si può già riscontrare qualche aspetto positivo andando a investire fin da subito su queste tecnologie. Pensiamo per esempio ai primi importanti movimenti finanziario: solo in Europa l’azienda francese Total ha comprato il produttore di batterie Saft Groupe, Engie ha comprato Green Charge Networks per circa 56 milioni di dollari; in Germania si stima che entro il 2021 il mercato toccherà 1.03 miliardi di euro, 11 volte in più rispetto a quello del 2015. E in Italia? Enel Green Power punta su un impianto di accumulo integrato nell’impianto solare a Catania e anche con un collegamento per lo storage presso l’impianto eolico che sorge a Potenza.
Sicuramente il sistema di accumulo diventerà l’elemento chiave al fine di aiutare il settore a svilupparsi, anche se per ora si conosce poco in merito a quella che sarà l’evoluzione dei costi in Italia, dove sono previste delle limitazioni.
Nota bene che l’installazione dei sistemi di energy storage è vietata a coloro che possono usare il Primo conto energia per il fotovoltaico. Ma chi installa oggi un impianto non ottenendo incentivi simili a Conto energia, ma sfruttando solo le detrazioni del 50% nei 10 anni, ha il massimo della convenienza. Questo perché le spese per i sistemi sono detraibili proprio al 50%!