Nel era della modernità si cerca di individuare nuovi modi per avere un profitto energetico, utilizzando vie alternative, sfruttando anche le infinite risorse che madre natura ci ha donato e ci dona ogni giorno. Una di queste è sicuramente il sole, l’energia solare, attraverso i pannelli fotovoltaici, ossia strumenti che permetto la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica in grado di alimentare, a seconda dei pannelli usati e di quanti se ne usano, anche una casa intera o più.
Cos’è e a cosa serve un impianto fotovoltaico
Come detto sopra, l’impianto fotovoltaico è un insieme di pannelli e strumenti atti all’acquisizione dell’energia solare, alla sua immagazzinazione e successiva trasformazione in energia elettrica utilizzabile. Quindi esso è un impianto che deve essere progettato sapientemente e con molta attenzione, anche e soprattutto per avere il massimo ricavo di energia.
Lo Schema dell’Impianto
Abbiamo visto a cosa serve un impianto fotovoltaico, è anche importante sapere da cosa esso è composto. Quello che andremo a vedere è una generalizzazione di un normale impianto fotovoltaico, ma ce ne sono di vari tipi a seconda di dove viene applicato. Un impianto fotovoltaico domestico sarà certamente diverso da una centrale fotovoltaica o da un impianto per un palazzo intero. Quello qui sotto è la descrizione di un impianto domestico, poiché esso è certamente il più usato.
Esso è composto da un insieme di moduli collegati tra di loro in serie e uniti ad una serie di elementi che concorrono a permettere non solo il corretto funzionamento di tutto l’apparato, ma anche da dissipazione di energia, la sua trasformazione e il monitoraggio per quanto concerne sia l’andamento dell’impianto, che la misurazione dell’energia prodotta. Questi elementi sono:
- Campo fotovoltaico
- Sezionatore
- Inverter
- Sistema elettronico di monitoraggio
- Contatore di produzione
Il primo, il campo fotovoltaico, rappresenta l’insieme di tutti i moduli fotovoltaici che compongono l’impianto. Esso produce l’energia in corrente continua, la quale deve poi essere convertita in corrente alternata, ossia quella in uso nelle abitazioni. Tale processo di conversione viene perpetrato dall’inverter, il quale è però preceduto da un altro componente: il sezionatore. Questo è in pratica una misura di sicurezza obbligatoria per legge, la quale permette di staccare il campo fotovoltaico descritto sopra, in caso debbano essere eseguiti interventi sull’impianto. A questi componenti appena descritti, viene collegato un sistema elettronico di monitoraggio, il quale funziona solo se collegato ad una connessione internet e si occupa appunto di monitorare costantemente l’accumulo di energia portato avanti dall’impianto fotovoltaico, così da tenere il consumatore sempre aggiornato e anche di farlo rendere conto preventivamente di eventuali malfunzionamenti.
Ovviamente l’energia deve essere controllata anche da un misuratore, per questo viene utilizzato un contatore di produzione. Il suo compito è proprio quello di misurare l’energia totale che l’impianto produce, tenendo in conto anche dell’energia autoconsumata dall’impianto stesso. In molti casi viene anche affiancato un contatore bi-direzionale, ossia uno strumento che si occupa proprio di misurare l’energia in uscita e quella consumata dal sistema. L’importante è, comunque, avere un quadro sempre ben chiaro della situazione.