Come bisognerà ricordare il 2017? Come l’anno dell’energia solare. Il motivo è presto detto: gli investimenti nel fotovoltaico si sono guadagnati ampio spazio a livello mondiale, toccando cifre da capogiro. Il record raggiunto è legato alla crescita: 160,8 miliardi di dollari e circa 98 GW di nuova capacità solare già installata. Con questi dati si supera il valore di qualsiasi altra tecnologia, sia rinnovabile, che fossile. A rivelarlo è il rapporto redatto dall’Unep, programma ambientale dell’ONU, che si chiama “The Global Trends in Renewable Energy Investment 2018”. Con questo tipo di rinnovamento, si nota il cambiamento profondo della mappa energetica globale e i benefici economici che ne conseguono.
Ottima risposta in Cina, con 53 GW in più
Se il fotovoltaico fa registrare i nuovi 98 GW di capacità, i combustibili fossili si fermano solo a 70 GW. Ma per capire davvero quanto sia importante lo scarto, basta inserire le fonti rinnovabili (fatta eccezione per l’idroelettrico). Nel 2017 l’energia verde ha raggiunto 157 GW, circa 87 GW in più rispetto alla somma di petrolio, gas e carbone.
La maggior parte della concentrazione delle nuove capacità è registrata in Cina, dove si contano 53 GW in più, realizzati con una spesa di 126,6 miliardi di dollari. E in parte il boom di investimenti è sicuramente correlato a tale risultato, considerando anche gli incentivi elargiti da Pechino. Ma non solo, perché anche l’andamento di Messico e Australia, con il calo dei costi di produzione dell’energia, ha un peso specifico importante. E’ presto detto che i costi più bassi siano il motore vero e proprio degli investimenti nel solare, in ogni parte del mondo. A partire dal 2009, il costo dell’elettricità per fonte su larga scala si è abbassato del 72%, passando da 304 a 86 dollari per MWh.
I combustibili fossili dominano ancora la scena
C’è da dire però che i combustibili fossili dominano la capacità energetica esistente, avendo anche più anni di sviluppo alle spalle, e incentivi di gran lunga superiori rispetto all’energia verde. Il 2017 è comunque stato l’anno degli investimenti, tanto da superare i 200 miliardi di dollari per l’ottava volta, in altrettanti anni consecutivi. Resta sicuramente molta strada da fare, come sottolineato anche dagli esperti, soprattutto se si pensa di coprire la maggior parte del fabbisogno elettrico. Per il momento l’eolico, il solare e le altre risorse sono ferme a una percentuale che supera di poco il 12% dell’elettricità mondiale.