Ti trovi a dover subentrare ad un’utenza e ti stai chiedendo come puoi fare e quali sono i tempi di attesa per vedere riattivata la corrente? Oppure hai necessità di eseguire una voltura? Di seguito troverai alcune indicazioni utili da mettere in pratica in questa situazione.
Verificare la panoramica: subentro o voltura?
Quando ci si trasferisce in un appartamento o in una casa già abitata in precedenza, il subentro e la voltura sono i due scenari più frequenti con i quali i nuovi inquilini si trovano a fare i conti. La voltura comporta la comunicazione di un cambio di intestatario di contratto per un’utenza che non subisce interruzioni.
Al contrario, il subentro è necessario nel momento in cui l’utenza sia stato chiusa dall’inquilino precedente. In questo caso la levetta del contatore risulterà di conseguenza bloccata e non sarà possibile usufruire di energia elettrica all’interno della casa. Come prima cosa si renderà necessario in queste situazioni procedere a sottoscrivere un nuovo contratto con un ente che fornisce energia elettrica, nel caso preso in esame si tratta di Enel Energia. Una volta stipulato il contratto, l’interruttore potrà essere alzato nuovamente in modo tale da fornire corrente all’interno dell’abitazione.
Cosa serve per iniziare le pratiche di subentro
Per riuscire ad ottenere nuovamente l’energia elettrica in casa è necessario munirsi di tutti i dati che sono necessari a compilare la documentazione richiesta per subentrare ad un’utenza in precedenza associata ad altre persone. Nel momento in cui avrai raccolto questi dati, ti sarà possibile contattare il fornitore, che darà avvio alla pratica. Alcuni di questi dati includono informazioni personali riguardao all’intestatario del contratto di utenza: saranno perciò ovviamente necessari il codice fiscale e un documento d’identità, nonché un recapito telefonico utilizzato di frequente e, per i contratti stipulati negli anni recenti, anche un indirizzo email come contatto alternativo da fornire nel momento in cui non sia possibile raggiungere la persona al telefono.
Inoltre sarà necessario annotare il numero del cliente che si può visualizzare sul contatore e il codice Pod che si trova generalmente sulla indicato all’interno della bolletta contabilizzata il precedente inquilino. Se si conosce questa informazione è necessario specificare anche la potenza impegnata in termini di kilowatt e qualora lo si preferisce un eventuale IBAN al quale formulare l’addebito.
Come presentare le pratiche
Una volta forniti all’ente dell’energia elettrica tutti i dati richiesti per poter avviare la pratica di subentro, il contratto potrà essere sottoscritto attraverso modalità differenti. Ad esempio, una registrazione telefonica potrà chiedere conferma della correttezza dei dati rilasciati e della volontà di procedere a sottoscrivere il contratto.
Un’altra modalità prevede l’invio di una copia del contratto all’indirizzo email indicato: in questo caso il futuro intestatario dovrà procedere a stampare e firmare il contratto in tutte le pagine per poi successivamente inviarne una scansione sempre tramite email. L’ultima modalità, che si utilizza soprattutto più di recente, è la firma elettronica, che rappresenta sicuramente il modo più veloce per firmare il proprio contratto da casa.
Costi e Tempi di Subentro e Voltura
Per quanto riguarda i costi del subentro del contratto della fornitura di energia elettrica, generalmente si aggirano su una settantina di euro dei quali quasi quindici euro sono da imputare alla necessità dell’imposta di bollo, che deve essere apposta sul contratto stesso. I restanti sono per il contributo fisso (ventitre euro) e per il disbrigo dei costi amministrativi (ventisei euro).
Le cifre possono variare leggermente, ma in linea generale è importante ricordare di prevedere una spesa che ammonta a circa settanta-ottanta euro per poter avviare correttamente l’iter della pratica. I costi sono i medesimi per la voltura, che va richiesta qualora non vi sia stata precedente interruzione del servizio. Una volta conclusa correttamente la pratica sono sette i giorni lavorativi definiti come tempo massimo per la riattivazione del contatore. Nel momento in cui si tardasse con l’erogazione il risarcimento automatico sarà commensurato agli effettivi tempi di attesa totale.
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